Sanità: il cortocircuito tra Roma e Campobasso rischia di decretare la fine dell’Ospedale San Timoteo di Termoli.
Ho deciso di impegnarmi in politica in prima persona, al fianco di Massimo Romano , per dare voce ai cittadini di Termoli e del Molise, e per rappresentare , con il movimento Costruire Democrazia, le ragioni del nostro territorio all’interno delle Istituzioni. In particolare, vogliamo difendere il diritto alla salute, che passa necessariamente anche attraverso la tutela e il rilancio dell’Ospedale San Timoteo di Termoli, punto di riferimento non solo per la città ma per tutto il Basso Molise.
Martedì, in Consiglio regionale, è emerso un quadro allarmante. Il Consigliere Romano ha denunciato con chiarezza quanto riportato nel verbale del Tavolo tecnico di Roma, che prospetta la chiusura del Punto Nascita e di Emodinamica dell’Ospedale San Timoteo.
La questione è tanto semplice quanto preoccupante: nel rimpallo di responsabilità tra la Regione (a guida centrodestra) e la struttura commissariale nominata dal Governo (anch'esso di centrodestra), a pagare il prezzo più alto rischia di essere il Basso Molise e l’ospedale di Termoli. A vantaggio, forse, del futuro nuovo ospedale di Vasto?
Riconosciamo la buona fede del Presidente Roberti e l’impegno che sta dimostrando nel potenziare alcuni servizi del San Timoteo, ma, oggettivamente, questi sforzi non sono sufficienti.
Se non si reagisce in modo compatto e unitario, il rischio concreto è che questa partita si perda.
Per questo rilancio la proposta elaborata insieme a Massimo Romano: convocare ad horas una cabina di regia istituzionale per affrontare la questione a carte scoperte.
Se qualcuno pensa di svuotare il San Timoteo poco a poco, dovrà assumersene pubblicamente la responsabilità di fronte ai cittadini.
Su questa vicenda non c’è bandiera politica che tenga: i responsabili vanno smascherati...che si chiamino Salvini, Meloni, Bonamico o Mario e Francesco, tanto per dire...
Per me viene prima di tutto il diritto alla salute dei molisani. In particolare di Termoli e del Basso Molise, che in questa vicenda rischiano di pagare il prezzo più alto.
La salute è un diritto, non un privilegio.